Ilaria Corli, la vostra esperta cycling!

Ilaria Corli, una ragazza una sognatrice, una ciclista attenta e preparata, un’atleta che ama le sfide importanti.

In questa intervista abbiamo cercato di scoprire cosa l’ha portata a mettere assieme un’impresa da Guinness, letteralmente, come “The longest triathlon 7000 Km“.

Amante delle sfide impegnative e dei tanti chilometri da viaggiare, quelli che ti fanno scoprire il mondo mentre pedali senza fermarti, si è messa in gioco in discipline complesse come nuoto e corsa.

Se l’endurance in generale sembra non avere segreti per Ilaria, aggiungere due discipline così impegnative al ciclismo è sicuramente un ottimo modo per saggiare i propri limiti ed allenarsi a superarli.

Lasciare la bicicletta per la corsa a piedi e poi cimentarsi in chilometri di nuoto è sicuramente un’avventura che ameremo seguire da vicino assieme ad Ilaria grazie ai suoi futuri aggiornamenti.

Ma non solo, Ilaria Corli sarà anche la nostra esperta di Triathlon!

Ebbene si, avrete a disposizione un’alteta da Guinness dei primati cui potervi rivolgere per ogni vostro dubbio, per avere consigli mirati e preziosi sui vostri allenamenti e per capire come organizzare al meglio le vostre sfide.

Ciao Ilaria, raccontaci come nasce il progetto “The longest triathlon 7000 Km”

A ottobre ho deciso che anche il 2017 sarebbe stato un anno dove avrei viaggiato, perché il tempo a disposizione in estate me l’avrebbe permesso.

Non mi piace la monotonia, in ogni viaggio ho sempre cambiato qualche componente che lo caratterizzasse. Così, la prima idea che mi è venuta è stata quella di fare un viaggio sotto forma di triathlon: una bella nuova sfida.

Mi allenavo quando e se avevo voglia, sempre però divertendomi.

Ho poi scoperto il piacere e le emozioni dell’ ultracycling, e per alcuni anni mi sono dedicata esclusivamente agli allenamenti in bicicletta con buoni risultati. Quest’anno compirò un ritorno alle origini, ripartendo da zero e allenandomi per la prima volta anche nel nuoto e nella corsa.

Ho deciso di partire e arrivare a Ferrara, percorrendo le coste occidentali dell’Europa, e riscendere attraverso la Germania, per un totale di 7000 km.

Ho stimato più o meno il percorso e, quando ormai era deciso tutto, un amico, curiosando in internet, mi ha detto che se l’avessi concluso avrei fatto il Guinness dei Primati del triathlon più lungo del mondo.

Mi sono così informata su quali linee guida dover seguire per poterlo battere.

Devo dire che tutt’ora ancora mi sembra strano. Andrò a fare una cosa che nessun’altro ha mai fatto prima!

Un progetto sicuramente ambizioso, ne hai portati a termine altri di questo tipo?

Nel 2013 ho compiuto il mio primo viaggio significativo: la BarcellonaFerrara.

Dopo aver spedito la mia bicicletta in Spagna, sono ritornata a casa pedalando, percorrendo 1200 km in 6 giorni, con uno zaino in spalla. Questo viaggio fuori dall’ordinario mi ha fatto capire quanto la bicicletta fosse importante per me, e quanto potessi ancora imparare e scoprire. L’anno successivo, ossia nel 2014, ho allontanato la destinazione, questa volta Oslo, in Norvegia.

Volevo andare verso nord, percorrere le famigerate ciclabili di Austria, Germania e Danimarca e vedere per la prima volta la Scandinavia. Ho così raggiunto la mia meta pedalando 2400 km in 12 giorni.

L’anno successivo è stata la volta di Caponord, il mio sogno da anni. Attraversando l’Europa da est e tutta la Finlandia, sono arrivata nel punto più alto d’Europa in 1 mese esatto tra renne, laghi incantevoli e panorami mozzafiato.

Questa avventura mi ha cambiato tanto, ho capito ancora di più quanto potessi scoprire semplicemente pedalando, da sola. Dopo aver pedalato l’Europa in lungo e in largo, mi sono iscritta alla Trans Am Bike Race, la gara ciclistica più lunga degli Stati Uniti, 6900 km dalla costa Pacifica a quella Atlantica, terminata a luglio 2016, e compiuta in 33 giorni.

La grande novità di quest’anno è il fatto che il “Guinness World Record” riconosce la tua sfida, che cosa significa questo per te?

Non sono persona da Guinness dei Primati: non ho mai fatto sport per dimostrare qualcosa a qualcuno nonostante la competizione, da vera sportiva, l’abbia innata.

Spesso semplifico i racconti delle mie avventure, non perché mi sembra una cosa normale, ma perché mi sembra una cosa alla mia portata. Se ne parlassi come un’impresa epica e la credessi tale, non mi sarei mai messa in viaggio. Certo è che ogni avventura la medito e la scelgo con razionalità,in modo da non sovrastimarmi e rischiare in un fallimento. Il rischio c’è sempre ovviamente, ma meglio se meditato.

Tuttavia, più il tempo passa più sento la pressione e la tensione nell’impresa che sto per iniziare. Non avrei mai pensato di aver l’occasione di poter arrivare fino a tanto, e mi sembra ancora impossibile che tra pochi mesi ci proverò. Più dei viaggi precedenti ora sento il peso di dover valutare tutto ancor più nei minimi dettagli, per sbagliare il meno possibile.

Come si stutturano i tuoi allenamenti?

Mi alleno due volte al giorno, sei giorni su sette. Alterno nuoto, bici, corsa, buona alimentazione e riposo. Non è facile conciliare anche il lavoro e l’Università, ma la spinta della passione ti porta dove non avresti mai pensato di arrivare.

Dal punto di vista nutrizionale come gestisci il tuo piano di integrazione?

Durante gli allenamenti di bici e nuoto uso sempre sali minerali in borraccia. Non ho mai cali di energia, né problemi intestinali come mi è capitato in passato utilizzando altri prodotti. Negli allenamenti in bicicletta, dopo la prima ora mangio una barretta di carboidrati e continuo così ad intervalli di 60′. Le mie preferite sono quelle a base di frutta secca. 

 

Come gestisci i momenti di massimo sforzo con il corretto recupero?

Dopo ogni allenamento intenso, assumo uno shaker di proteine in polvere, una banana e un cucchiaio di miele per il recupero muscolare, così quando devo affrontare il secondo allenamento di giornata riparto da zero!

 

Che consigli daresti a chi vorrebbe avvicinarsi a questo sport per poi magari lanciarsi in sfide sempre più avvincenti?

Il mio consiglio, se uno crede davvero in qualcosa è sempre lo stesso: partite

Ciò non vuol dire mettersi zaino in spalla e lanciarsi senza pensare in imprese infinite.

Basta poco, 30/40 km al giorno per iniziare. In una settimana di strada se ne fa tanta! Poi, se l’esperienza piace, viene naturale scoprire come poterla modificare in base alle proprie esigenze e possibilità!

 

Grazie Ilaria per il tempo dedicatoci e un grande in bocca al lupo per la tua sfida!