Beltain Schmid quando lo sport regala una seconda famiglia
– Buongiorno Boostme! Nel mio caso fare parte di uno dei più ambiti team a livello italiano ha più significati; orgoglio, sogno, riscatto.
Sin da bambino mi immaginavo parte di un team importante, un team internazionale che prendesse parte alle gare più dure e più rinomate in ambito sia nazionale ma anche europeo e mondiale. Ho sempre avuto grandi ambizioni e una di queste è stata (ed è tutt’ora) essere un atleta di riferimento. Fare parte del team KTM Protek Dama è prima di tutto orgoglio; è una seconda famiglia per me e il sostegno che mi danno è essenziale per tornare a gareggiare ad alto livello, da questo la mia voglia di riscatto.
– Tutto è iniziato quando ero un ragazzino e sotto casa passava una gara di paese, il mio paese, Egna in provincia di Bolzano. Mi sono innamorato di questo sport nel giro di pochi istanti e nonostante sia passato qualche anno, ogni volta che salgo in sella alla mia bici mi sembra la prima volta.
– Il bello di fare parte di una squadra è l’armonia che si viene a creare nel gruppo. Non si è più soli nell’affrontare una gara o una situazione difficile ma ci sostiene a vicenda tra atleti e staff. Il sostegno di più persone è necessario perché un atleta sia vincente, dove la parola vincente non vuole per forza dire vincere la gara ma affrontare al meglio la competizione, farsi trovare pronti al momento giusto e sentirsi parte di un gruppo che si muove nella stessa direzione, insieme.
Nel team non ci sono ruoli specifici, certo, nel nostro caso abbiamo Jhonatan Botero che è fresco del 5° posto delle Olimpiadi di Rio 2016 ma questo non vuol dire che lui sia il leader indiscusso del team; siamo tutti molto determinati e abbiamo le idee chiare in merito a cosa vogliamo ottenere e ritengo che noi tutti abbiamo un grande potenziale. Trovare i giusti equilibri e sostenersi a vicenda può fare la differenza in uno sport tanto professionale quale è il ciclismo moderno.
Grazie