Megavalanche: riuscite a stare dietro ad Erwin?

Megavalanche: riuscite a stare dietro ad Erwin? Ecco come Erwin Ronzon l’ha affrontata.

La mia partecipazione alla “mega” è stata al quanto casuale.

Io e il mio compagno di squadra, Nicola Casadei, eravamo in trasferta in camper già da alcune settimane durante il nostro tour estivo che prevedeva 6 gare in 7 weekend.

Così una sera ci siamo chiesti: perché non fare 7 su 7? E così dopo una veloce sfogliata su internet abbiamo impostato il navigatore… direzione Alpe d’Huez, obiettivo Megavalanche!

Essendo la prima gara con partenza mass start mai fatta ci sembrava opportuno farci un idea di come funzionava, e quale modo migliore di guardarsi qualche video da helmet cam della gara dello scorso anno su YouTube?

“Wow deve essere una gara pazzesca!”

Questo è quello che abbiamo esclamato dopo 2 minuti di video.

Martedì ci spostiamo da Millau (5° tappa del “Enduro World Series”) ai piedi dell’Alpe d’Huez e subito affrontiamo la storica salita del Tour de France in bici da strada, torniamo giù e la rifacciamo in camper.

Ci accampiamo con il nostro mezzo giusto sotto i cavi della cabinovia insieme a centinaia di altri concorrenti.

Il giorno seguente era tempo di prove.

Alle 8 eravamo pronti e carichi per provare il tratto sulla neve che partiva dal ghiacciaio dove forse avremmo corso la gara domenica…perché forse vi starete chiedendo…

Perché per correre la mega bisogna prima qualificarsi!... su un percorso più corto in batterie da 150 rider, i primi 30 si qualificano.

Arriviamo in cima al ghiacciaio a quota 3330 m s.l.m., 2 selfie di rito e iniziamo a scendere…dopo 10 metri di instabilità totale penso: in che guaio ci siamo cacciati?

Erano ormai le 10, la neve era già un po’ sciolta e stare in piedi era molto difficile. Continuiamo a scendere e finiamo di provare il resto del tracciato che si può riassumere in

  • una prima parte caratterizzata da un fondo sassoso tagliente in single track di montagna,
  • a metà discesa una salita di 4-5 minuti su strada ghiaiata,
  • un lungo tratto in bike park e infine
  • alcuni spezzoni di sentiero misto strada,

Il tutto per una durata complessiva di circa 1 ora.

Il pomeriggio proviamo il percorso della qualifica simile ad una ps di enduro con molto pedalato e tratti veloci in bike park.

Giovedì replichiamo, prendiamo un po’ più confidenza sulla neve e riusciamo a mollare un po’ di più i freni e fin qui tutto bene, ma cosa succederà quando saremo in 3-400 persone?

at the third round of the Enduro World Series, Les 2 Alps, France

La sera andiamo a prendere i numeri e ci accorgiamo con nostro dispiacere che qualificarsi non sarebbe stato una passeggiata perché a causa della nostra iscrizione last minute partiamo in ultima fila (7a/8a fila).

È giunto venerdì, saliamo in funivia fino alla partenza della qualifica.

Il clima che si respira è di divertimento e adrenalina pura… siamo tutti gasatissimi!

Iniziano a chiamare i numeri della nostra batteria e pian piano, per ultimi, entriamo anche noi in griglia. Durante il conto alla rovescia a meno 1 minuto parte la classica canzone che detta anche la partenza.

Si parte!

La prima parte su strada di ghiaia era il punto dove si riusciva a sorpassare di più quindi spingo sui pedali e inizio a schivare a destra e a sinistra tutti gli altri concorrenti, con qualche gomitata qua e là imbocco il sentiero già in buona posizione.

Continuo a scendere e spingo sempre senza riserve non sapendo se sono nei primi 30 per qualificarmi..ultimo pezzo su asfalto in salita e arrivo!

Meglio di così non potevo fare, guardiamo le classifiche…QUALIFICATO!!

Nicola 5°, io 10° e Tobia Poloni, un altro mio compagno di squadra in gara, purtroppo si è ritirato a causa di una caduta quasi alla fine.

Così facendo due conti sono riuscito a superare 140 persone, è stato divertentissimo!

Sabato lo prendiamo come giorno di riposo andando a vedere la megavalanche delle donne e degli “elettrici”(e-bike) e dei non qualificati.

IT’S RACE DAY!

Sveglia presto alle 5.30, ci prepariamo e andiamo a prendere la cabinovia. Nicola sale un po’ prima perché si è qualificato più avanti: parte in 2a fila, io in 4a.

Ad un certo punto non ci fanno più salire e restiamo in fila per quasi un ora, ci avvisano che la partenza dal ghiacciaio è stata annullata a causa dell’arrivo del mal tempo e di forti raffiche di vento che non permettono alla funivia di arrivare in cima.

Ci fanno salire fino al primo troncone della seggiovia e preparano le griglie per una partenza ribassata a 2600m s.l.m.

Parcheggio la bici al mio posto e vado a piedi a vedere come è questa nuova partenza, purtroppo dopo 200 metri con un ampio spazio c’è una curva secca a sinistra che ti immette in un single track dove è quasi impossibile superare.

Inizia il conto alla rovescia e la solita canzone motivatrice.

Meno 30 secondi, tutti iniziano ad urlare, sembravamo una folla di scalmanati pronti per andare in guerra. Meno 10, tutti zitti, immobili, sguardo avanti e pronti a partire. Si alza la fettuccia e inizio a pedalare co e se la gara dovesse finire dopo 100 metri.

Questa volta accanto a me ci sono atleti che non vanno proprio piano e di sgomitate, toccate di manubrio ed entrate aggressive ho perso il conto.

Subito la prima curva si crea un ingorgo e anche in altri punti stretti del sentiero così cerco di superare appena possibile anche facendo qualche linea azzardata fuori dalla traccia.

Supero Sam Hill che è restato imbottigliato e appena dopo mi supera Josh Bryceland ridendo e urlando, 20 metri dopo lo ritrovo per terra, continuo a spingere per recuperare un po’ di posizioni e dopo 2-3 passaggi sulle rocce spigolose e fuori dal sentiero sento che la gomma dietro perde aderenza un po’ troppo facilmente, faccio ancora un paio di metri e sento che il cerchio tocca per terra e batte sui sassi. HO BUCATO!

La mia Megavalanche agonistica finisce qui, dopo 2-3 minuti di gara.

Continuare a scendere sul cerchio era da pazzi visto che mancava ancora più di mezz’ora di discesa, così mi fermo, aggiusto la ruota e riparto cercando di fare un po’ di show e spettacolo dove c’era il numeroso pubblico.

Per la cronaca Nicola ha fatto un ottima gara, ha chiuso in 11a posizione.

La sera hamburger di rito e in marcia verso la prossima gara. Cheers!