Pasta integrale o bianca ? Capire le differenze per fare la scelta migliore e più adatta a noi
Da molto tempo ormai ci troviamo divisi nella scelta tra integrale o raffinato e la pasta è probabilmente il nostro primo bivio.
La dieta mediterranea ricca di cereali è forse la più sensibile alla tematica.
Il moderno regime alimentare tende ahimè ad essere sbilanciato, ed ad evidenziare una carenza di fibra rispetto agli anni passati con un calo dai 30g c.a a testa al giorno agli odierni 20g.
Le ragioni e le successioni che hanno portato a questa importante diminuzione dell’apporto di fibra alla dieta quotidiana, sono molteplici.
Sapore, praticità, tempi di lavorazione e cottura tutto ha contribuito ad orientare i produttori verso una raffinazione spinta dei cibi, in questo caso le farine, per soddisfare le esigenze del consumatore.
Basta pensare a quanto in fretta abbiamo bisogno che cucini la pasta: 6-8 minuti sono il tempo che siamo disposti ad aspettare, senza contare il tempo di cui necessita l’acqua per bollire. La mancanza di tempo, la necessità di digerire in fretta i cibi e la ricerca di leggerezza hanno indirizzato il mercato dei produttori verso offerte sempre più “raffinate”, e declinabili secondo i nostri gusti.
Cosa comporta la raffinazione della farina?
La scomparsa della fibra da uno dei piatti più amati, diffusi e preparati per praticità e sapore, comporta una serie di conseguenze che a cascata ricadono, a volte inconsapevolmente sulla nostra giornata e sul nostro fisico.
A cosa serve la fibra naturalmente presente negli alimenti?
- Riduce l’assorbimento di grassi
- Riduce l’assorbimento di colesterolo ( produzione acido proprionico che riduce la sintesi epatica di colesterolo)
- Aumenta il senso di sazietà
- Agevola il transito intestinale
- Riduce il rischio di malattie cardiovascolari
- Riduce il rischio di patologie tumorali a carico dell’intestino ( grazie alle sua capacità di trattenere più acqua e quindi di diluire le sostante tossiche del lume intenstinale)
- Diminuisce della risposta insulinica
- Favorisce la crescita di una flora intestinale ad azione probiotica
Se è vero che la fibra è naturalmente presente in molti alimenti, è vero anche che preparare un piatto di pasta è probabilmente una delle pratiche più diffuse per non rinunciare ad un pasto veloce, sano e saporito.
Quindi la scelta tra pasta integrale e pasta raffinata non sarà una scelta basata sulle calorie come molti pensavano, sopratutto pensando a regimi alimentari ipocalorici o controllati che la trovano impiegata con ampi consensi.
Sarà una scelta basata su nutrienti ed equilibrio.
Se il tempo è il nostro tiranno, la pasta integrale promette di mantenere meglio la cottura permettendo di essere preparata in anticipo rispetto ai pasti, e sopratutto nel periodo estivo, bene si accorda a piatti freschi e leggeri che ci concedono meno condimento senza rinunciare a sapore e un senso di sazietà che dura più a lungo nel tempo.
Un piccolo cambiamento che abbia una vasta diffusione
sarà un piccolo cambiamento che avrà un grande impatto sul cambiamento che vogliamo attuare.
A meno di avere necessità specifiche di particolari ricette, riuscire ad utilizzare maggiormente la pasta integrale ci permetterà con una piccola modifica di ottenere grandi risultati.
Un corpo che trova il suo equilibrio durante tutto il giorno senza mai dimenticare la gratificazione della mente con gusto e fantasia, sono il primo passo che genera una serie di evoluzioni positive per tutto il nostro organismo.
Adatta a chi ama gli sport di resistenza poichè fonte di energia a più lunga durata, ed a chi vuole mantenere controllato l’introito calorico senza rinunciare al piacere del cibo, la pasta integrale è quindi sicuramente una scelta vincente per moltissimi individui e per moltissimi esigenze.