Lo stretching quando e come praticarlo
Iniziamo qui una serie di appuntamenti legati allo stretching.
Molti di voi avranno già alzato gli occhi al cielo, sbuffato, fatto un cenno con la mano o guardato l’orologio, vi abbiamo visti, ma aspettate un attimo!
Sappiamo bene quanta energia si dedica all’attività fisica, quanto tempo e quante attenzioni, eppure si è portati a pensare che questo non abbia ripercussioni se non “ottime” sul nostro corpo.
Non è così, ogni attività fisica porta con se dei movimenti, degli sforzi, delle complessità che necessitano di compensazione non appena abbiamo terminato il nostro work-out.
Movimenti ripetuti nel tempo, costantemente sotto sforzo, impatti e traumi da allenamento devono essere trattati con la stessa cura ed attenzione con cui ci alleniamo.
Lo sanno bene i runners cui la muscolatura tende ad irrigidirsi a causa della ripetitività del gesto, lo sanno bene i ciclisti che hanno lo stesso problema, ma lo sanno anche i bodybuilder e tutti coloro pratichino endurance, ma non sono certo gli unici.
Ecco quindi una serie di schede che potrete salvare con consigli pratici per 7, sì solo sette minuti di stretching che potete affrontare attenuando così gli inconvenienti del allenamento.
Partiamo con la parte bassa.
ci vogliono solo sette minuti…
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