Matilde Pellegatta: cosa vuol dire essere una Strong Woman?

Classe 1994, nata e cresciuta  a Busto Arsizio. Inizia all ‘eta’ di 4 anni a praticare ginnastica artistica, judo e jujitsu attivita’ che la accompagnano poi fino oltre l’adolescenza. Sicuramente queste discipline hanno contribuito a costruire in lei, sia un fisico prestante e atletico , sia forte determinazione e spirito di sacrificio. Nel 2014 si avvicina al mondo del bodybuilding, ed e’ subito amore! Risultato?

2016  5 classificata   ercole farnese i.f.b.b.  cat. bodyfitness

2017  1 classificata   cult fitness wabba ,  cat shape

2017  2 classificata   miss&mister  italia wabba , cat shape che le vale la qualifica ai mondiali!

Oggi Matilde ha scelto una nuova disciplina che in pochi conoscono, lo Strongman:

Ciao Matilde, come nasce in te la passione per una disciplina poco conosciuta come lo Strong Woman?

Poco prima di passare allo strongman, praticavo solo bodybuilding. Prima di conoscere quello che ora faccio, ho praticato un mesetto di powerbuilding ma il pensiero di gareggiare nel powerlitfing non mi stimolava. Appena ho conosciuto lo strongman ho pensato “questo è il mio”. Mi diverte, mi sfoga, mi motiva. Credo che una disciplina non ti debba convincere. Lo senti tuo, è roba che hai dentro.

Ci spieghi che differenza c’è tra lo Strong Woman e il Crossfit tradizionale?

Parto dalla base. Di solito, si fa confusione tra strongman, powerlifting e weightlifting che sono tutti sport dove la forza è la componente base. Il “giovane” Crossfit ha fatto avvicinare a queste discipline, molta genteappassionata alla “palestra”. Perchè? Perchè la pesistica è una delle discipline fondamentali del Crossfit e quindi ricollegandosi agli sport sopra citati vengono di conseguenza conosciuti tramite il Crossfit. Però, la pesistica in questa disciplina non si valuta con i massimali, ma è posta all’interno di circuiti (WOD: workout of the day cioè l’allenamento del giorno) che tendono a snaturare le alzate. Esempio: carico 40 kg sul bilanciere e cerco di eserguire 30 ripetizioni di snatch nel minor tempo possibile.Il problema è che questa tipologia di allenamento è l’esatto contrario di quella che è la filosofia che sta alla base della pesistica olimpica perchè l’unico obbiettivo nel sollevamento pesi è quello di sollevare quanti più kg possibile e tutte le tecniche di sollevamento hanno, appunto, come unico scopo quello di sollevare più kg possibile. Nel Crossfit si apportano delle modifiche strutturali alla alzate per renderle più sopportabili sulle lunghe distanze. Comunque sia, le differenze più evidenti tra Strongwoman ed il Crossfit, sono che nella prima disciplina si utilizzano oggetti insoliti, non convenzionali come particolari bilancieri, log, auto, camion, etc, mentre nel Crossfit no. Anche se, ultimamente, sono stati inseriti elementi Strongman anche nella loro disciplina. Cambiano comunque i carichi, per i fattori elencati sopra.

 

C’è molta confusione su questa disciplina, molti pensano al Powerlifting, ma non è neanche questo giusto?)

Non è neanche questo, esatto. I powerlifter sviluppano solo la forza massimale. Tradotto, si concentrano solo sul sollevare il massimo peso possibile sui tre esericizi: panca, stacco e squat: Questo, nella maniera più “pulita” possibile. Nello strongman invece c’è un misto tra resistenza e forza massimale. Ri-tradotto, è strutturato su una varietà di eventi, alcuni di questi citati nella risposta del Crossfit. Nel powerlifting si allena la forza di base, spostando un bilanciere da un punto x ad un punto y. E’ molto “statico”. Gli strongman oltre a non dover lavorare solo con bilancieri, hanno la forza di base dei powerlifter, la tecnica dei sollevatori olimpici ma anche elementi (ed ora tutti rideranno) “atletici”. Correre per 30 metri con una macchina addosso richiede comunque qualcosa un qualcosa di “atletico”!

Che tipologia di allenamenti fate durante l’anno?

Come ho imparato dal bodybuilding, il corpo è una macchina perfetta: si adatta a tutto o muore provandoci. Collegandomi a quest’ultima frase, quindi ci sono periodi di carico ed altri di scarico. Ovviamente lo scarico, non troppo leggero!

Si tratta di uno sport che coinvolge sicuramente tutte le parti del corpo, ci sono esercizi diversi per braccia e gambe?

Nello strongman si, si utilizzano sempre tutte le parti del corpo. Prendo come esempio il log lift che è il più conosciuto e diventato icona dello strongman. A livello di coinvolgimento muscolare se proprio dobbiamo, possiamo dividerlo in tre fasi. Nella prima, cioè quando si prende il log e lo si porta all’altezza delle anche, c’è una via di mezzo tra uno stacco da terra ed un rematore. La seconda fase è la girata che coinvolge principalmente dorso e bicipiti. La terza, nella spinta, spalle, tricipiti, trapezi. Anche qui, ci sono tecniche diverse adattate poi all’atleta, quindi non posso permettermi di spiegare nel dettaglio l’alzata di questo oggetto. Cambiando tecnica, cambierà sicuramente la percentuale di muscolo coinvolto, rispetto ad un altro. Se parliamo di esercizi in se e per se dello strongman, direi che si, si utilizza tutto il corpo.

 

Le gare di questa disciplina che cosa prevedono?

Semplificando, possiamo differenziare le gare di massimale e da quelle for reps. Massimale ossia il massimo del peso riuscito a sollevare dall’atleta con quell’attrezzo. In questo caso possiamo parlare di log lift, apollon axle, stacco da terra o da rialzo. For reps: con il peso stabilito, quante più ripetizioni possibili in 75 secondi. Se posso parlare della personale esperienza, quindi fino ad ora alle gare di campionato della Strongman Italia, una “generica” gara è composta da un’alzata sopra la testa, uno stacco da terra ed un trasporto. Gli esercizi variano e possono essercene più di uno per “genere”. Elencando nel dettaglio qualche prova strongman possiamo parlare, iniziando, del Circuss Dumbbell, sicuramente il più classico ed “associato alla forza strongman” .Nei primi del Novecento, all’interno di spettacoli circensi, ci si esibiva in spettacolari gesti di forza. Tra questi, il sollevamento di un pesantissimo manubrio sopra la testa e con una mano sola. Parlando di camminate con sovraccarico, posso citare Farmer’s Walk e Yoke. La prima, letteralmente tradotta come “camminata del contadino”, si riferisce al trasporto pesante in campagna come dei fusti di latte. Si afferrano due”oggetti” con maniglie, da tenere ai lati del corpo, come se si stessero trasportando delle valigie insomma. In questo caso non vincerà chi eseguirà le maggiori ripetizioni in 75 secondi ma chi sarà più veloce ad eseguire la distanza stabilita in gara. Per la seconda, lo yoke, abbiamo questa struttura metallica, regolabile in base all’altezza dell’atleta, da dover sollevare e sorreggere infilandosi sotto come nel setup dello squat con lo stesso obbiettivo della Farme’rs Walk. Cito l’ultima, non per importanza o perchè non vi sono altre prove, anzi! Le Atlas Stone che affascinano da sempre il pubblico. Queste palle di pietra prendono nome dalla mitolofia greca e nelle gare di solito viene eseguito al termine di esse. Gli atleti sollevano questi massi di pietra su piattaforme di varie altezze oppure oltre ad un’unica altezza stabilità per più volte possibile. In poche parole, come detto più volte, sono tutti oggetti insoliti ed è questo il bello!

 

Segui un’alimentazione dettagliata e questa cambia prima di una gara?

L’alimentazione è rimasta simile al bodybuilding perchè voglio vedermi esteticamente sempre in un certo modo. Cambia ovviamente che non muoio di fame per arrivare ad una gara, come prima facevo. Nel bodybuilding la finalità è estetica mentre nello strongwoman è puramente prestazionale quindi il “non mangiare” non è vantaggioso. Si hanno categorie di peso ed ognuno degli atleti stabilirà la propria per avere la massima prestazione. Io ed il mio preparatore Andrea Ravasi, XXL PALESTRA 1996 ad ARONA, abbiamo deciso di gareggiare nella Pro Strongwoman -64kg. Ultimamente sono a stecchetto e gli allenamenti sono ancora più devastanti ma tutto servirà e siamo motivati e carichissimi.

 

Che tipo di integrazione segui?

Come nella risposta inerente all’alimentazione, è rimasta simile al bodybuilding. Quindi, Vitamins&Minerals, vitamina C, omega 3 EGQ, Whey Protein 90, Wheyghty 80 e Avena. Tutto ovviamente +WATT. Non perchè ne faccio parte e quindi devo dirlo ma sono una persona che dove mette la faccia vuole essere se stessa e quindi se il prodotto è NO non lo utilizzerei ed addirittura consiglierei! Parlando di proteine isolate utilizzo le Wheyghty Protein 80 oppure Wheyghy Protein 90. Sono facilmente digeribili e nonostante siano così pulite, hanno davvero un buon sapore.

           Photo by Bodo Digital Art

Soffri di disturbi particolari post allenamento? 

Si dalla voglia di gareggiare ogni settimana.

Che consigli daresti a chi vorrebbe iniziare questo sport?

Anche qui, rispondo dicendo: consiglio a chi lo sente suo. Solo questo posso dire. Per l’adattarsi, dipende da che disciplina si arriva, quale tra le due si voglia far prevalere o se si vuole completamente mettere da parte l’ultima praticata. In ogni ambito, comunque, mente e corpo ragionano a settimane, a mesi e non a giorni, perciò più che passaggio lo chiamerei “percorso per arrivare a” e va affrontato a fasi.

Grazie Matilde per questa intervista, ricordiamo la sua pagina instagram per seguirla: https://www.instagram.com/matilift/