Verdura fresca o surgelata come scegliere durante il periodo invernale in cui la scelta che abbiamo è limitata ma vogliamo mantenere una dieta variata?
Siamo portati a pensare che ciò che è fresco sia naturalmente più buono, più sano, ma tra verdura fresca o surgelata, è comunque vero?
Frutta e verdura vorremmo poterle scegliere una ad una, osservandone il grado di maturità, la consistenza, valutandone il profumo e cercando a volte di coglierne anche il probabile sapore.
Pensiamo che ciò che possiamo valutare e soppesare e che davanti ai nostri occhi appare come sulla pianta sia naturalmente più sano.
Ciò che non vediamo però sono i percorsi che portano frutta a verdura ai banchi del supermercato tra i freschi o nei congelatori.
Poichè è credenza comune che il cibo fresco sia più sano, una ricerca inglese ha analizzato i dati che hanno permesso di avere un quadro più chiaro della situazione.
Lo studio ha evidenziato delle differenze sostanziali tra verdura fresca e verdura surgelata ponendo all’attenzione del consumatore alcuni importanti dettagli:
- Tempo di percorrenza tra il sito di raccolta ed il punto vendita
- Tempo di esposizione presso il punto vendita
- Valori nutritivi risultati dalle due lavorazioni
La verdura fresca impiega da 3 giorni ad una settimana fino a più settimane
Questo è il tempo impiegato dalla merce solo per raggiungere il banco del punto vendita ove attende ancora prima di essere esposta, ed attende ancora prima di essere completamente venduta.
La verdura surgelata, invece, viene lavorata poche ore dopo essere stata raccolta
La catena del freddo e della lavorazione non viene mai interrotta, questo cosa vuol dire?
Vuol dire che a parte un processo simile a quello della pastorizzazione usato per il latte, chiamato blanching (rapida scottata in acqua calda per eliminare i batteri), la frutta e la verdura vengono portare alle temperature necessarie per essere surgelate ( sotto i 18° sotto zero) ove nessun processo di deterioramento può procedere.
Per fare alcuni esempi, si è calcolato un tempo medio dalla raccolta alla consumazione di circa 12 giorni e sono stati misurati i cali dei nutrienti in varie verdure:
fagiolini | fino al 45% in meno |
broccoli | fino al 25% in meno |
cavolfiori | fino al 25% in meno |
piselli | fino al 15% in meno |
carote | fino al 10% in meno |
Come spiega la dottoressa Sarah Schneker:
«I principi nutrizionali degli ortaggi freschi incominciano a deteriorarsi dal primo minuto successivo loro alla raccolta.
Ciò implica che nel momento in cui arrivano sulle nostre tavole, sono molto meno ricche di sostanze benefiche di quanto crediamo».
Questo vuol dire che devono preferirsi ai cibi freschi?
Che se non possediamo un orto allora non dobbiamo più comprare frutta e verdura al supermercato?
Assolutamente no!
Ma ci sono certamente dei pro a favore degli uni e degli altri.
La verdura e al frutta surgelate rendono disponibile una buona varietà di alimenti anche fuori stagione, ci permettono di variare molto la nostra dieta anche quando la stagione ci imporrebbe delle scelte limitate.
Sono sicuri e ricchi di nutrienti, e sono facili da preparare e da trovare.
Possono essere acquistati in maggiori quantità così da permettere anche a chi ha poco tempo per organizzare la spesa, di poter avere una scorta sicura e sempre pronta a bilanciare ogni pasto.
Cosa resta allora a favore dei cibi freschi?
Moltissime cose!
Innanzitutto la varietà: non sono moltissime le varietà che vengono lavorate per essere surgelate, quando invece la natura offre molteplici soluzioni per bilanciare la nostra dieta con fibra e molti altri nutrienti.
Dalle insalate ai legumi, passando per pomodori e sedano, chi più ne ha più ne metta procedendo lungo le stagioni dell’anno ci sarà sempre un’offerta valida gustosa e sana di verdura e frutta che non può essere congelata disponibile per la nostra dieta.
Dire di non avere tempo nemmeno per tritare la cipolla, è forse più sintomo di un certo “impigrirsi” che di una effettiva mancanza di tempo.
Mantenere vivi i sapori che contraddistinguono la ricchezza di un piatto tipico o anche semplicemente i sapori con cui noi stessi siamo cresciuti, permette al cibo di mantenere la sua natura di elemento fondamentale per la vita, in grado di donarci nutrimenti piacere ed appagamento fondamentali per la nostra esistenza .
Quindi se non riuscite ad avere verdura fresca in tavola ogni giorno, ben venga una sana alternanza senza paura e con fiducia in ciò che il mercato dei produttori ha da offrirci.
Fonti:
Institute of Food britannico
Inran (Istituto Ricerca Alimenti e Nutrizione) di Roma
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