Serena Tasca racconta la KTM e come vive il team Protek
E’ sicuramente un piacere e una bella motivazione. Partecipare a gare di livello nazionale e internazionale, confrontarsi con altri grandi atleti contando sull’appoggio di un bel team come il nostro è una soddisfazione.
Un grande orgoglio sicuramente, ma come è iniziata questa grande passione?
Avevo 11 anni quando mio fratello Maurizio mi chiese se volevo provare anche io ad andare in mountain bike e divertirmi insieme a lui, pedalando sui sentieri vicino a casa. Dapprima un po’ indecisa, ho poi accettato il suo invito, scoprendo quanto era bella la MTB e appassionandomi a questo sport.
Essere parte di una squadra significa unire la propria determinazione a quella degli altri, come vi sostenete di solito? Vi sono dei ruoli specifici all’interno?
Tra compagni cerchiamo sempre di aiutarci, sia in bicicletta che fuori. Siamo un bel gruppo, ridiamo e ci divertiamo, cerchiamo di sostenerci anche dopo una gara andata male. Ci scambiamo consigli e opinioni su tante cose: allenamenti, bicicletta, percorsi, …
La stessa cosa succede tra atleti e accompagnatori. Le cose da fare prima, durante e dopo una gara sono sempre tante, quindi è importante che ognuno abbia il suo ruolo. Ci sono i meccanici, addetti alla pulizia e manutenzione dei nostri mezzi, poi gli accompagnatori che organizzano le trasferte e ci supportano (e sopportano) per qualsiasi cosa abbiamo bisogno. Poi ci sono gli sponsor che, anche se non presenti fisicamente sui campi gara, ci forniscono il materiale e l’aiuto necessario per svolgere al meglio la nostra attività e raggiungere dei buoni risultati.
Serena Tasca